Secondo la nostra ultima ricerca, ogni giorno nel settore della birra trovano lavoro (stabile) almeno 6 persone. Con profili e competenze professionali che non sono quelle che immaginiamo. A riprova della modernità e complessità di un settore percepito, in maniera erronea, come vecchio e tradizionale. Andremo a scoprire insieme alcuni profili, spesso altamente specializzati, attivi lungo la filiera della birra. Ecco il primo:
TECNOLOGO DELLA BIRRA
È una sorta di mastro birraio 4.0. che si occupa dell’elaborazione delle ricette e della produzione della birra. Unisce le competenze tipiche di un ingegnere chimico con quelle di un tecnologo alimentare. Il tecnologo della birra deve, infatti, conoscere le materie prime, le tecnologie di trasformazione e i fattori che condizionano la qualità dei prodotti finiti, così come i fenomeni biochimici e tecnologici coinvolti nella filiera produttiva. Il suo compito è assicurare la qualità costante nel tempo dei processi produttivi e del prodotto finito. Per questo raccoglie e interpreta dati analitici per evidenziare eventuali anomalie e scartamenti rispetto agli standard qualitativi del birrificio e definisce gli interventi correttivi e migliorativi necessari. Oltre alle conoscenze tecniche, oggi gli vengono richieste anche competenze manageriali, flessibilità e problem solving, dovendo tenere conto delle diverse variabili che influenzano la fase produttiva (materie prime, materiali di confezionamento, etc), inclusi eventuali interventi sui fabbisogni formativi del personale del birrificio, con l’obiettivo di ripristinare o migliorare il corretto livello di conoscenza e skills. Secondo le imprese, «le Università non sono ancora attrezzate per un corso di laurea che combini questo tipo di competenze» e la soluzione adottata dalle grandi aziende per formare questo ruolo è unire alle skills esperienza e formazione.