L’arte di degustare

Dietro a una birra si nasconde una storia fatta di passione, cura e professionalità. Ad ogni sorso siamo catturati dal sapore, dal colore e dagli aromi racchiusi nel calice. Saper apprezzare veramente una birra è quindi il primo passo per poter gustare a pieno le emozioni e i coinvolgimenti sensoriali che la accompagnano. -L’aspetto visivo: è il primo momento della degustazione, intesa anche come processo di interiorizzazione e ritualizzazione del piacere di bere. Un calice assume diverse connotazioni cromatiche a seconda della tipologia di birra che accoglie: dal giallo paglierino brillante delle giovani lager all’ambrato, dal ramato fino al nero Continua…

I top produttori di birra in UE

Nel 2016 in Unione Europa sono stati prodotti 39 miliardi di litri di birra, 400 milioni in più rispetto al 2015, secondo i dati di Eurostat. La produzione europea complessiva equivale quindi a ben 76 litri per ogni singolo abitante.  La Germania è il top producer: Due terzi della birra “made in UE” proviene da 6 stati: con una produzione di 8,3 miliardi di litri (21% della produzione totale europea), la Germania è lo Stato che ha prodotto più birra nel 2016. Al secondo posto nella classifica troviamo il Regno Unito (5.1 miliardi di litri, il 13% del totale), a Continua…

In Italia cresce la vendita delle birre nella GDO

Secondo l’ultima rilevazione effettuata da IRI, a fine 2016 il settore della distribuzione e vendita registra una crescita di oltre il 2% delle vendite di birre in particolare nei canali degli Ipermercati, Supermercati e Libero Servizio Piccolo. Questo trend positivo si è ulteriormente accentuato nei primi mesi del 2017 e a fine maggio le vendite di birra nei canali della grande distribuzione mettono in evidenza una crescita di ben il 5,6% a volume e del 4,1% a valore rispetto all’annata precedente. Vista l’estate calda e torrida in corso è facile immaginare che i consumi aumenteranno ulteriormente fino ad agosto. I dati Continua…

La distribuzione e la vendita

La fase di distribuzione e vendita è quella che maggiormente impatta sulla creazione di valore condiviso, per un totale di 6.041,2 milioni di euro. Le attività che vi rientrano sono la vendita da parte dei distributori ai rivenditori finali, suddivisa tra canale On-trade (HoReCa) e Off-trade (GDO e retail), e la vendita al consumatore finale, suddivisa nei medesimi canali.I quantitativi considerati in questa fase comprendono la birra prodotta in Italia, al netto di quella esportata, e le birre straniere importate e commercializzate nel nostro Paese. La valorizzazione dei volumi venduti, sia all’ingrosso che al cliente finale, è stata fatta a Continua…

Il valore condiviso creato dai fornitori

I fornitori delle aziende produttrici di birra sono un asse portante per la filiera e il valore condiviso che hanno creato raggiunge un totale di 273, 3 mln di euro. Questo numero è suddiviso in tre macro categorie: agricoltura, industria e servizi. All’interno della prima, con un valore di 14,1 milioni di euro, rientrano la coltivazione di orzo (a sua volta materia prima del processo di maltatura) e quella degli altri cereali la cui produzione è integralmente italiana. All’interno della macro categoria industria, che raggiunge un valore di 119,7 mln di euro, sono inclusi la maltatura dell’orzo, il packaging, la Continua…

L’import: il principale competitor 

Nell’ultimo decennio le esportazioni italiane di birra hanno palesato un trend di forte crescita. Davvero notevole la performance del 2015 con quasi 2,3 milioni di ettolitri made in Italy esportati (+14% sul 2014).  Questo dato va però valutato in un quadro complessivo che vede la bilancia degli scambi commerciali pendere ancora sul piatto delle importazioni. Ben il 37,3% dei consumi italiani del 2015 è infatti da ricollegarsi a birra prodotta all’estero, valore molto superiore (fonte: Brewers of Europe) rispetto a nazioni come la Germania (7,6%), la Spagna (12,4%), Paesi Bassi (14,3%), Regno Unito (20,6%), Francia (34,7%).  Quella che arriva dall’estero Continua…

Birra: consumi e produzione in controtendenza positiva 

La crescita della produzione di birra in Italia batte dal 2010 quella dei beni di consumo e dal 2013 accelera con decisione. E il trend trova conferme anche in questo inizio 2017: a gennaio l’indice della produzione di birra è aumentato di 3,5 punti rispetto allo stesso mese del 2016, a fronte del calo generalizzato della produzione industriale del 2,3%, il più elevato d’Europa, che segna +0,9% (Figura 3).  Anche i confronti internazionali sono incoraggianti: nel periodo 2010-2015, per quanto riguarda la produzione di birra, l’Italia ha viaggiato a velocità superiore rispetto alle altre nazioni facendo registrare una crescita pari Continua…

In Italia la birra si ama

La crescita per il settore birrario è anche una questione di reputazione e immagine. In Italia la birra è apprezzata più del vino, e viene sempre più spesso considerata, anche dai palati particolarmente esigenti, come un prodotto di qualità, capace di accompagnare anche i menù più raffinati proposti dai grandi chef stellati. Non a caso l’Italia è il Paese europeo dove il livello di reputazione della birra è più alto. I nostri consumatori, uomini e donne indistintamente, le attribuiscono un punteggio reputazionale di 78,2 contro una media europea di circa 65,5 e, nel percepito collettivo, la collocano nella fascia dei Continua…

La birra resiste alla crisi e cresce più degli alimenti 

Negli ultimi 5 anni il mercato della birra, lungo tutto lo Stivale, ha ricominciato a sorridere a partire dal 2012 nonostante la stagnante congiuntura economica. Questa ripresa (che ha visto il suo picco nel biennio 2014-2015 con un +5,5%) è ancora più evidente se messa a confronto con l’andamento dei consumi delle famiglie: dal 2012 al 2016, a fronte di una significativa diminuzione della spesa media, e soprattutto di quella relativa ai generi alimentari, il consumo di birra è cresciuto dell’8,9%.