Quanto incide la birra nei ricavi dei bar?

La vendita di birra ha un peso significativo sull’intero segmento Ho.Re.Ca. Entrando nel dettaglio, lo studio ha stimato il peso che ricopre in termini di ricavi per i bar e i ristoranti. Per i 114.720 bar presi in considerazione, i ricavi da vendita di birra sono stati stimati in 1,962 miliardi di euro, pari all’11% delle loro vendite totali. Il cluster bar serali è quello in cui la birra fa registrare il peso maggiore sulle vendite complessive (27,5%, che diventa 50% per i bar birreria). Questa specifica categoria, a cui afferiscono i pub e i locali di tendenza, pur se in Continua…

Il giro d’affari del settore Ho.Re.Ca. in Italia

Il mercato italiano dei servizi di ristorazione ha dimostrato di essersi opposto alla complessa congiuntura economica. La crisi ha inciso negativamente sui consumi di generi alimentari (facendo registrare un -18,7 miliardi di euro di consumi tra il 2007 e il 2015) ma il suo impatto ha colpito quasi esclusivamente i consumi domestici (-18,3 miliardi di euro, ovvero il 98,2% del calo complessivo). L’Ho.Re.Ca., invece, è rimasta stabile e le spese destinate ai servizi di ristorazione nello stesso periodo sono calate in maniera marginale (-344 milioni di euro). È questo un andamento tutto italiano, in netta controtendenza rispetto a buona parte Continua…

La birra incide sui ricavi dei ristoranti

La vendita di birra ha un peso significativo sull’intero segmento Ho.Re.Ca. Entrando nel dettaglio, lo studio ha stimato il peso che ricopre in termini di ricavi per i due segmenti più significativi: quello dei bar e quello dei ristoranti. Per i 108.163 ristoranti considerati, i ricavi connessi direttamente alla vendita di birra sono stimati in 2,339 miliardi di euro pari al 7% delle vendite totali. Tutti i dati fanno parte dalla seconda ricerca “Famiglie e birra, la spina dorsale dei consumi fuori casa”, condotto da Althesys.Sfogliala qui: 

La seconda ricerca di Osservatorio

Nei consumi fuori casa legati alla ristorazione la birra recita un ruolo da protagonista. Lungo tutto il Paese, ne sono stati venduti circa 7,8 milioni di ettolitri (dati 2015), un volume che ha generato quasi 6 miliardi di euro per gli esercenti, circa il 7,8% dei loro ricavi complessivi. A raccontare il ruolo della birra nei consumi degli italiani fuori casa è la nostra nuova ricerca “Famiglie e birra, la spina dorsale dei consumi fuori casa in Italia” Clicca sul pdf per scaricare la ricerca completa!

I sapori della birra

Come per i cibi, anche le diverse tipologie di birra hanno sapori e aromi diversi. Quali sono i gusti principali? Dolce. La soglia di percezione per il dolce è la più alta tra i gusti fondamentali ed è quasi universalmente considerata una sensazione piacevole. Nella birra è presente grazie agli zuccheri rimasti dopo la fermentazione: è la nota di caramello, di miele, di frutta.   Amaro. Nella birra è una percezione gustativa importante ed è determinata principalmente dal luppolo. Lo si giudica nei termini della piacevolezza e della persistenza, tenendo presente che è una componente fondamentale di tutte le birre, anche Continua…

Da 6000 anni la birra ha sempre gli stessi ingredienti

Bionda, ambrata, rossa, scura, bianca. Oppure IPA, Ale, Lager, Stout, Weiss, Lambic. E ancora alta fermentazione, bassa fermentazione, non filtrata… Non tutte le birre sono uguali, ma hanno tutte quattro ingredienti fondamentali, gli stessi da 6000 anni: Luppolo – Uno degli ingredienti protagonisti della birra, dalle molteplici proprietà benefiche. È una pianta rampicante e per la produzione della birra vengono utilizzate solo le infiorescenze femminili. Al loro interno troviamo la luppolina, sostanza resinosa che contiene acidi amari che vanno a equilibrare la dolcezza dei malti, e oli essenziali che vanno a donare aromaticità alla birra. Oltre a queste caratteristiche, il luppolo Continua…

L’arte di degustare

Dietro a una birra si nasconde una storia fatta di passione, cura e professionalità. Ad ogni sorso siamo catturati dal sapore, dal colore e dagli aromi racchiusi nel calice. Saper apprezzare veramente una birra è quindi il primo passo per poter gustare a pieno le emozioni e i coinvolgimenti sensoriali che la accompagnano. -L’aspetto visivo: è il primo momento della degustazione, intesa anche come processo di interiorizzazione e ritualizzazione del piacere di bere. Un calice assume diverse connotazioni cromatiche a seconda della tipologia di birra che accoglie: dal giallo paglierino brillante delle giovani lager all’ambrato, dal ramato fino al nero Continua…

La distribuzione e la vendita

La fase di distribuzione e vendita è quella che maggiormente impatta sulla creazione di valore condiviso, per un totale di 6.041,2 milioni di euro. Le attività che vi rientrano sono la vendita da parte dei distributori ai rivenditori finali, suddivisa tra canale On-trade (HoReCa) e Off-trade (GDO e retail), e la vendita al consumatore finale, suddivisa nei medesimi canali.I quantitativi considerati in questa fase comprendono la birra prodotta in Italia, al netto di quella esportata, e le birre straniere importate e commercializzate nel nostro Paese. La valorizzazione dei volumi venduti, sia all’ingrosso che al cliente finale, è stata fatta a Continua…

Il valore condiviso creato dai fornitori

I fornitori delle aziende produttrici di birra sono un asse portante per la filiera e il valore condiviso che hanno creato raggiunge un totale di 273, 3 mln di euro. Questo numero è suddiviso in tre macro categorie: agricoltura, industria e servizi. All’interno della prima, con un valore di 14,1 milioni di euro, rientrano la coltivazione di orzo (a sua volta materia prima del processo di maltatura) e quella degli altri cereali la cui produzione è integralmente italiana. All’interno della macro categoria industria, che raggiunge un valore di 119,7 mln di euro, sono inclusi la maltatura dell’orzo, il packaging, la Continua…

L’import: il principale competitor 

Nell’ultimo decennio le esportazioni italiane di birra hanno palesato un trend di forte crescita. Davvero notevole la performance del 2015 con quasi 2,3 milioni di ettolitri made in Italy esportati (+14% sul 2014).  Questo dato va però valutato in un quadro complessivo che vede la bilancia degli scambi commerciali pendere ancora sul piatto delle importazioni. Ben il 37,3% dei consumi italiani del 2015 è infatti da ricollegarsi a birra prodotta all’estero, valore molto superiore (fonte: Brewers of Europe) rispetto a nazioni come la Germania (7,6%), la Spagna (12,4%), Paesi Bassi (14,3%), Regno Unito (20,6%), Francia (34,7%).  Quella che arriva dall’estero Continua…